La pasqua nelle Marche è ricca di cultura e storia, con riti storici e suggestivi.

Le usanze popolari marchigiane, in questo periodo, uniscono religiosità e storia legata al territorio, dove antiche usanze tornano attuali con manifestazioni molto caratteristiche, come ad esempio la Passione di Cristo nella giornata del Venerdì Santo, che attraverso la sua rappresentazione ci fa rivivere culto e storia.

Ma andiamo a vedere insieme quali sono gli appuntamenti pasquali più rappresentativi delle Marche.

 

LA TURBA DI CANTIANO

La Turba di Cantiano risalente al XIII secolo, è una delle più antiche rappresentazioni tradizionali italiane ed uno degli eventi più rappresentativi per la Pasqua nelle Marche.

Cantiano piccolo comune in provincia di Pesaro-Urbino, dove per la settimana di Pasqua e specialmente Venerdì Santo, accoglie numerosi visitatori, per assistere alla rievocazione storica

Questa antica processione coinvolge dai giovanissimi ai più anziani, partecipando a questa manifestazione con forte rispetto verso la storia e le proprie radici.

La Turba, dal suo significato, unione di persone, va a rappresentare, quando tra Marche e Umbria, i fedeli scendevano in strada, seminudi, cantando il miserere, i pellegrini si flagellavano pubblicamente implorando il perdono di Dio e della Madonna, per porre fine guerre e carestie, così nacque la Compagnia dei Battuti, che intorno al 15esimo fu poi chiamata Compagnia del Buon Gesù per rappresentare in modo fedele la Passione e Morte di Cristo.

Si comincia alle 05:30 il giro delle sette chiese di Cantiano, con gli affascinanti percorsi tra luoghi e simboli storici. Il risveglio tra canti e preghiere al suono della “battistrangola”, antico strumento caratteristico costruito con una tavola di legno sulla quale sono inserite delle maniglie in ferro che colpendo delle piastre produce un inconfondibile suono.

 

IL VENERDI SANTO A MONTE SAN PIETRANGELI

In occasione del Venerdì santo a Monte San Pietrangeli, ogni anno, si tramanda la storica celebrazione della passione e morte di Gesù. La rappresentazione svolta con l’antica bara del

“Cristo Morto”, costruita tra la fine del 18esimo e l’inizio del 19esimo secolo è un vero spettacolo teatrale/religioso, riportando alle atmosfere di un tempo il centro storico, tra le luci calde dei lumini e lo spettacolo a cui prendono parte più di 200 persone con vesti storiche, lo rende sicuramente tra gli eventi più suggestivi per celebrare la Pasqua nelle Marche.

La rappresentazione si svolge tutta di fronte la chiesa dei “Santissimi Lorenzo e Biagio”, con la condanna a Gesù e la Crocifissione, qui ogni passaggio è riprodotto con minuziosa precisione, tra figuranti e“svegliarini”, effetti scenici e musica di un tempo.

 

 “LA BARA DE NOTTE” A PORTO RECANATI

Il Venerdì Santo di Porto Recanati è la “Bara de notte”, con una processione suggestiva.

Questa processione e rappresentazione nasce nel 1713 quando il Monsignor Gherardi promosse l’istituzione delle prime confraternite, come quella del Cristo Morto che aveva il compito di organizzare la poi celebre processione ‘Bara de Notte’, le cui origini derivano da sacre rappresentazioni medioevali di vita dei Santi e di Cristo.

L’organizzazione per la celebrazione della durata di 4 giorni, dal lunedì al giovedì con l’allestimento della Bara in legno e tela.

Terminate le Tre Ore di agonia di Venerdì Santo, viene calata la statua del Cristo Morto con la Croce e collocato sopra la bara, sostenuta da dodici “sciabbegotti”, (antico nome dei pescatori) mentre tre pescatori scalzi, due vestiti con tuniche nere e uno con tunica bianca, portano in spalla una seconda croce incatenata, per rappresentare il Cristo e i due ladroni. I figli dei pescatori sorreggono le statue della Madonna, di San Giovanni e di Maria Maddalena.

Un percorso che termina alla piazza principale del paese, una volta giunti alla piazza, i fedeli fanno ritorno nella Chiesa di San Giovanni.

 

LA PASSIONE DI CRISTO A MOGLIANO

La Rievocazione della Passione di Cristo a Mogliano è un’altra popolarissima processione per celebrare la Pasqua nelle Marche. La sua antica origine risale al 1769, qui il venerdì santo si trasforma in un quadro vivente, quando dalle 21 le luci si spengono. rivivendo le ultime ore della vita ed il sacrificio di Gesù Nazzareno, facendo respirare un’atmosfera unica.

La Rievocazione inizia con la rappresentazione dell’Ultima Cena sulle scalinate dell’ospedale di Piazzale San Michele che garantisce un impatto emotivo senza eguali. Il Processo davanti a Ponzio Pilato invece si svolge In Piazza Garibaldi, al termine del quale partirà da Via Roma il Corteo degli oltre 300 figuranti per la Via Crucis che termina al Santuario del Santissimo Crocifisso con la morte di Gesù con la processione religiosa della Bara del Cristo Morto.

 

IL CAVALLO DI FUOCO A RIPATRANSONE

Il Cavallo di fuoco a Ripatransone “Lu Cavalla de fuoca”, è un altro evento tra i più folcloristici tra le tradizioni marchigiane. La rievocazione storica che si tiene ogni anno nel bel comune in provincia Ascoli Piceno, nel giorno dell’Ottava di Pasqua consiste in uno spettacolo pirotecnico d’effetto, con un forte coinvolgimento emotivo. Richiamando ogni anno fedeli dai comuni limitrofi e turisti da altre regioni che giungono appositamente per celebrare la Pasqua nelle Marche.

La tradizione risale al 1682, giorno dell’incoronazione del simulacro della Vergine da parte del vescovo Giovan Giorgio Mainardi. Quando un artificiere di Atri, fu chiamato ad improvvisare lo spettacolo. Cavalcando un cavallo, adornato di fuochi artificiali, con il quale girò più volte la piazza entusiasmando tutti.

L’animale nel corso degli anni fu sostituito con una sagoma di legno, e fino al 1932 veniva portata in spalla dai cittadini più robusti. Successivamente si reputò più conveniente attrezzarlo di ruote, per farlo trainare da volontari, dotati di vesti e protezioni. Nel 1994 anche il cavallo di legno fu sostituito da un nuovo cavallo di ferro.

Intorno alle 21 va in scena lo spettacolo dell’accensione del cavallo di fuoco, quando nel borgo si spengono tutte le luci, e il cavallo, portato in spalla con l’accompagnamento della banda del paese prende la scena in un tripudio di fuochi e luci.

 

LA PASSIONE DI CRISTO AD OSIMO

La passione di Cristo ad Osimo è un appuntamento irrinunciabile se si vuole trascorrere la Pasqua nelle Marche. Risalente al 1700, nel bel comune marchigiano ha luogo la storica Processione del Cristo Morto.

Si inizia alle 14, con la celebrazione della messa delle tre ore di agonia nella cattedrale.

Al calar della sera del venerdì santo di spengono i lampioni per rimanere alla calda luce delle fiaccole, La processione di circa 300 confratelli della “Pia unione del Cristo morto” accompagnano il corteo per le vie del centro storico, vestiti con dei sacconi e cappucci neri in testa, partendo dal Duomo per terminare la processione di fronte alla chiesa di San Marco, per tornare poi al Duomo.

Accompagnando il cataletto del feretro di Gesù, tra canti e musiche tradizionali, si può apprezzare il suono della “battistangola”, lo strumento tipico utilizzato per le celebrazioni per che scandisce il passo dei sacconi. Al termine della processione si potrà apprezzare il cataletto del Cristo con la statua della Madonna in lacrime.

 

 

LA PASSIONE DI CRISTO A LORETO

Dulcis in fundo, La passione di Cristo di Loreto, appuntamento irrinunciabile se si decide di trascorrere la Pasqua nelle Marche. La Morte del Giusto, la Passione Vivente di Villa Musone (Loreto), si svolge come da tradizione il Venerdì Santo, quest’anno l’evento rievocativo/religioso di Pasqua raggiunge la 42^ edizione.

La Passione Vivente a Villa Musone, messa in scena per la prima volta nel 1978, di anno in anno è sempre cresciuta all’entusiasmo che la circonda, una stima della passata edizione attesta circa diecimila presenze!

L’idea iniziale maturata nella fervida mente del Parroco e assistente Spirituale del locale gruppo CTG, P. Valentino Lanfranchi, era quella di mettere in scena la Passione e Morte di Cristo con l’inserimento di due elementi, lo Speaker ed il Coro (alla maniera delle tragedie greche) per far sì che lo spettatore si immergesse pienamente nel dramma.

Dopo la condanna del Cristo parte il corteo della Via Crucis e, dietro al Cristo che trascina la Croce, un gruppo di crociferi generici; inizia così il fiume del dolore con il Cristo che unisce alla sua Passione quella dell’umanità.

Man mano che ci si avvicina verso la collina del Calvario, il fiume si ingrossa raccogliendo rivoli di dolore specifico di ogni persona, con le croci che ognuno porta con sé, sottolineate ed incise dall’intervento dello speaker e del coro.

Questa celebrazione non vuol essere semplice rappresentazione scenica, ma una rievocazione che testimoni il “farsi presente”, nel tempo e nello spazio, della Salvezza operata da Gesù con il sangue della Croce.

 

Come abbiamo potuto vedere, le Marche nella settimana di pasqua, offrono il perfetto connubio tra eventi e tradizione, al fine di consolidare il suo spirito di comunità, legata alla cultura del territorio.

 

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Di |2019-03-15T18:32:31+00:00Marzo 15th, 2019|Eventi|
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