Si ritorna a viaggiare e a voler stare in mezzo alla natura.
La nostra regione Marche offre tantissime possibilità, sentieri e luoghi da non perdere.
Un angolo di paradiso che vorremmo farvi conoscere oggi si trova a Pesaro-Urbino e si tratta de la Gola del Furlo o Passo del Furlo: un luogo perfetto per chi ricerca la tranquillità o per fare passeggiate, anche in bici. Un territorio talmente unico e prezioso che, nel 2001, è stato posto sotto tutela ambientale mediante l’istituzione della “Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo”, un’area protetta molto grande (3600 ettari) che raccoglie tutto il comprensorio con il suo delicato ecosistema.
Ma conosciamo la Gola del Furlo
La Gola del Furlo è ciò che rimane dopo l’erosione naturale causata dal fiume Candigliano (affluente del Metauro) tra il Monte Pietralate (889 m)e il Monte Paganuccio (976 m).
Oggi, dopo millenni di sgretolamento, la Gola del Furlo ha raggiunto una notevole profondità. Nel 1920 fu costruita però una diga, che ha ridotto l’impetuoso flusso d’acqua e creato un bellissimo laghetto.
Il paesaggio è mozzafiato: un canyon naturale di pace e tranquillità, dove passeggiare e fare picnic in armonia con la natura.
Ma non c’è solo il lago da vedere: anche le cime dei monti regalano viste emozionanti con i loro boschi, prati e tutta la fauna del luogo. Come non citare la maestosa aquila reale? Il vero simbolo dell’area!

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Escursioni e itinerari nella Gola del Furlo
Tutta la riserva è caratterizzata da ben 12 sentieri, ben segnalati e attrezzati. Questi permettono di fare escursioni in tranquillità e visitare sia il lato del Pietralata che quello del Paganuccio.
I sentieri (tutti gratuiti) possono avere difficoltà diverse: quelli più facili sono alla portata di tutti: adulti, bambini e agevole anche per i passeggini.
Si sviluppano lungo il fiume Candigliano che ci appare, soprattutto nelle belle giornate, come uno specchio d’acqua limpido e verde.
Se vi va di avventurarvi in una passeggiata più impegnativa, invece ci sono sentieri più difficili. Vi citiamo il N° 449: dovrete superare la diga del fiume e imboccare il sentiero che porta alla testa del Duce. Dopo circa 1 ora e 30 minuti arriverete sul punto panoramico più alto, che vi regalerà una vista incredibile sulla Gola del Furlo.

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Testa del Duce – Cosa si cela dietro questo nome?
Proprio perché Benito Mussolini era solito attraversare la gola nei suoi spostamenti tra Roma e il nord Italia, alloggiando in uno storico hotel del posto; in suo onore, negli anni ’30, la Guardia Forestale locale riprodusse sulle pendici del monte Pietralata il suo profilo, portando avanti un’opera di scavi e costruzione di muretti. Il monumento fu minato e distrutto dai partigiani durante la guerra, e oggi è soltanto parzialmente riconoscibile, ma segna il punto panoramico più bello da raggiungere per godere della vista sulla gola e sulle sue spettacolari pareti calcaree.

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