Sicuramente le Marche sono una regione ricca di miti e leggende, tramandate di generazione in generazione. Fanno parte della nostra cultura popolare e ci fanno sognare sempre tanto, soprattutto in questi giorni di difficoltà.
Oggi vorremo raccontarvi la leggenda della Grotta dell’Infinito, una storia d’amore romantica tra due giovani che vivevano vicino all’Abbazia di San Vittore delle Chiuse.
Come da tradizione, questo amore era ostacolato dalle rispettive famiglie che si odiavano da sempre. I genitori fecero di tutto per separare i due fidanzati i quali, presi dalla disperazione, decisero di fuggire insieme verso il Monte della Valle e nascondersi tra i boschi.
Per un po’ di tempo vissero in una grotta, lontani da tutto e da soli con il loro amore. Nessuno poteva più ostacolarli.
Finché un giorno d’inverno si abbatté su di loro un sortilegio e la ragazza si risvegliò con le sembianze di una capra.
Presa dalla paura, corse dal suo innamorato e cercò di spiegargli che era stato un incantesimo voluto da forze demoniache e, per proteggere il suo amato, decise di fuggire via dalla grotta.
Il ragazzo però non si perse d’animo e, mosso da un grande amore, continuò per giorni a cercare la ragazza per i boschi.
Alla fine, preso dalla stanchezza, cadde a terra svenuto e batté la testa su un masso.
Questa volta toccò a lui il sortilegio malefico, che lo trasformò in una roccia posta all’ingresso della loro grotta.
La leggenda, che ancora oggi si racconta, vede ogni giorno al tramonto una capra uscire dalla grotta, correndo e urlando. Le grida si sentono per tutta la vallata e spaventano ancora gli abitanti.
Oggi la Grotta dell’Infinito è chiamata anche Grotta della Capra, proprio in onore dell’amore indissolubile dei due amanti.
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